Le persone affette da diabete spesso manifestano una vasta gamma di sintomi di natura psicologica conseguente alle difficoltà incontrate nella gestione della malattia e al dover convivere con numerosi disagi provocati dalla malattia stessa, sia da un punto di vista fisico che emotivo e relazionale, complicazioni che nella vita pratica possono comportare una notevole fonte di stress e condurre a stati ansiosi e vissuti depressivi legati soprattutto alla difficoltà di accettare la propria condizione di salute. In questi casi la Mindfulness aiuta i pazienti ad elaborare e contenere i propri vissuti negativi connessi alla malattia e accettare in modo più consapevole la propria condizione di salute, favorendo l'acquisizione di importanti capacità di gestione dell'emotività e migliorando la qualità della vita.

Gli studi: la abilità mindfulness riducono lo stress legato alla malattia

Un gruppo di scienziati olandesi della Tilburg University ha condotto uno studio su 139 pazienti affetti da diabete di tipo 1 e 2. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi e solo 70 hanno partecipato ad un training basato sulla Mindfulness. Ebbene dopo 8 settimane, analizzando lo stato emotivo e fisiologico dei partecipanti al corso basato sulla Mindfulness, si è scoperto che sintomi quali stress, ansia e depressione erano notevolmente migliorati rispetto al gruppo di controllo che non aveva seguito nessun percorso psico-educazionale.

Nel 2007 Rosenzweig e altri colleghi hanno condotto uno studio pilota su 11 pazienti affetti da diabete di tipo 2 per determinare l’impatto che le pratiche di consapevolezza del Programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction ovvero il Metodo per la riduzione dello stress basato sulla consapevolezza) hanno sul controllo dell’indice glicemico,partendo dalla premessa che lo stress è correlato a uno scarso controllo dei livelli di zucchero nel sangue in questo gruppo di partecipanti.

Dopo un mese di trattamento, i valori dell’emoglobina glicosilata A1c (HbA1c) che è collegata ai livelli di zucchero nel sangue, apparivano significativamente ridotti, così come le misure della pressione sanguigna. Inoltre erano diminuite sensibilmente anche le misure relative allo stato di stress, ansia e depressione che spesso caratterizzano il quadro psicologico di questi pazienti.

In un altro studio del 2007 (Gregg, Callaghan, Hayes & Glenn-Lawson, 2007) condotto su 81 pazienti diabetici, sono stati messi in relazione un gruppo di questi partecipanti a cui era stato proposto l'intervento con l’ACT (Terapia di accettazione e impegno nell'azione) associato a un workshop educazionale di un giorno per la gestione del diabete di tipo 2 e un gruppo che aveva ricevuto il solo intervento educazionale. I partecipanti al gruppo terapeutico ACT hanno imparato ad utilizzare le abilità mindfulness in relazione ai pensieri e alle emozioni associate alla gestione difficile del loro diabete e ad esercitare l’accettazione tanto che, alla fine del trattamento, mostravano una maggiore capacità di risoluzione e analisi dei problemi e una migliore attitudine a prendersi cura di sé e una minore propensione alla ruminazione mentale. Dall'analisi dei fattori che potrebbero aver influenzato i risultati, è emerso che i cambiamenti nelle strategie di accettazione sono, parzialmente, responsabili dei benefici ottenuti.

Gli studi appena descritti aprono nuove frontiere rispetto alla possibilità della Mindfulness di offrire un sostegno concreto ai pazienti diabetici allo scopo non solo di contenere meglio il disagio psicologico legato alla malattia, ma anche di offrire strumenti regolatori della condizione fisiologica.