“C'è stata una rivoluzione, in campo medico, nel modo di pensare le malattie che ci colpiscono. Questo implica il riconoscere le interazioni tra il corpo e la mente, i modi in cui le emozioni e la personalità possono avere un enorme impatto sul funzionamento e sulla salute di pressoché ogni cellula dell'organismo. Riguarda il ruolo dello stress nel rendere alcuni di noi più vulnerabili alla malattia, i modi in cui alcuni di noi reagiscono allo stress e il concetto cruciale per cui non si può comprendere realmente una malattia in astratto, ma solo nel contesto della persona che ne soffre.”
Robert M. Sapolsky
Lo stress è parte integrante della nostra vita, è un fenomeno assolutamente naturale e fisiologico a cui , in diverse forme e intensità, siamo tutti sottoposti,anche se non ce ne accorgiamo chiaramente. Lo stress infatti rappresenta la risposta non specifica dell'organismo alla pressione a cui siamo sottoposti nella vita quando incontriamo quegli eventi che innescano in noi la necessità di farvi fronte. Gli stimoli, sia esterni che interni, che attivano in noi questo comportamento, vengono comunemente definiti come stressors o agenti stressogeni. Ad esempio possiamo manifestare sintomi da stress quando dobbiamo affrontare un esame, una separazione, un lutto, una relazione complicata o una fase particolare della nostra vita.
Incontrare lo stress
Ogni volta che incontriamo un evento stressante nella nostra vita, questo viene percepito, più o meno consapevolmente, come una minaccia, fisica o psicologica, al nostro benessere oppure, come accade nel resto del mondo animale quando lo stressor è di grande entità, come un pericolo per la propria sopravvivenza. In queste situazioni cominciamo ad attivare tutta una serie di reazioni d'allarme, generalmente automatiche, finalizzate a ridurre il grado d'incertezza e di rischio che avvertiamo nella realtà che stiamo vivendo in quel momento. Questa reazione d'allarme non è altro che una risposta fisiologica generalizzata con cui l'organismo cerca di adattarsi al cambiamento in corso e quindi un mezzo attraverso cui gli esseri viventi riescono a mantenere la propria efficienza e preservare la vita stessa, pertanto l' esistenza di questo cambaimento non è in sé né un bene né un male, ma solamente una realtà che tutti quanti incontriamo.
Forme di stress
Quando lo stress ha questa funzione, ovvero un risvolto ADATTIVO, i meccanismi di difesa e risoluzione messi in campo dalla persona, riescono a ridurre la sensazione di pericolo o disturbo e l'organismo ritorna in una fase di quiete e di recupero di quelle energie devolute appena prima alla gestione delle pressioni ricevute.
Ricapitolando quanto appena detto, quando lo stress è
ADATTIVO prevede:
- una Fase di allerta : in cui l'individuo mobilita le sue risorse interne per preservare il suo equilibrio e adattarsi ai cambiamenti che incontra lungo il suo percorso.
- una Fase di recupero : in cui l'organismo si placa e ristabilisce l'equilibrio abbassando il livello di allarme e di vigilanza e quindi ripristinando le energie precedentemente utilizzate.
Tuttavia i nostri tentativi di gestire i cambiamenti e affrontare queste sfide, piccole o grandi che siano, possono diventare un fattore di squilibrio se sono inadeguati e impulsivi, catapultando l'organismo in una condizione di disagio psicofisico prolungato, in questi casi lo stress diventa PATOLOGICO e il processo che l'organismo avvia per gestire le pressioni esterne porta ad una vera e propria “SINDROME GENERALE D'ADATTAMENTO” caratterizzata da tre fasi specifiche:
- Fase di allerta: in cui, come prima, l'individuo sollecita le sue risorse per far fronte alla situazione
- Fase di resistenza: si manifesta quando lo stress a cui la persona è sottoposta si protrae nel tempo, prolungando lo stato di allarme e vigilanza della fase d'allerta e favorendo uno stato di tensione psicofisica costante
- Fase di rinuncia: in cui le energie e le capacità di contrastare gli effetti dello stress si esauriscono progressivamente gettando la persona nello sconforto e nella resa. É questo il momento in cui sopraggiunge il burn-out perché l'organismo si sovraccarica in quanto sono stati chiesti più sforzi di quanti ne possa realmente fare. Viene chiamata fase di rinuncia perché la persona, ormai priva di energie e di fiducia nella propria abilità di trovare soluzioni efficaci e durature nel tempo, cerca di ripristinare una forma di equilibrio o assumendo farmaci e sostanze che fungano da palliativi, o adottando uno stile di vita fatto di evitamento e paura di tutto ciò che associa al disagio e che perturba e affatica; oppure si rifugia nella negazione del problema illudendosi che il diniego lo faccia sparire; o si vota all'iperattività nella convinzione ingenua che distraendosi dallo stato di malessere e diventando più produttivi si possa superare la difficoltà del momento.
Ebbene tutte queste strategie messe in campo per vincere lo stress purtroppo possono avere spiacevoli ripercussioni sulla qualità della vita in generale, sia da un punto di vista relazionale, che del comportamento alimentare, del sonno,della stabilità psicofisica (possono condurre a stati depressivi o ansia), del lavoro....arrivando al paradosso per cui i tentativi di risolvere lo stress producono altro stress.
La Mindfulness come antidoto allo stress
All'interno di questo scenario poco confortante, i benefici della Mindfulness possono costituire un valido supporto nel fronteggiare situazioni di vita difficili. Attraverso il Programma per la riduzione dello stress (MBSR) i partecipanti svuluppano una sempre crescente capacità di individuare, gestire ed affrontare gi eventi stressanti grazie all'abilità di riconoscere ed entrare in contatto con i pensieri, le emozioni e le sensazioni legate alla situazione che provoca disagio e, di conseguenza, riescono a produrre strategie di soluzione più funzionali e comportamenti di risposta più allineati alle proprie reali esigenze grazie alla possibilità d'interrompere gli automatismi che generano quei circoli viziosi e stai di ruminazione mentale che troppo spesso rischiano di alimentare lo stress.
In questi casi il Programma per la riduzione dello stress (MBSR) permette di:
- sviluppare la capacità di stare nel momento presente in modo lucido e attento
- risveglaire la competenza di ideare soluzioni creative grazie all'assunzione di un atteggiamento più aperto, recettivo e consapevole delle nostre esigenze e di quelle dell'ambiente esterno
- ridurre gli stati d'ansia causati spesso dal rimuginio e dall'accumulo di tensioni che influiscono negativamente sulla capacità di valutare e comprendere chiaramente come entrano in relazione mente e corpo di fronte agli stimoli stressanti e quindi fare delle scelte più sintonizzate con i nostri bisogni
- migliorare la capacità di autoregolazione corporea ed emotiva grazie all'acquisita abilità di prestare attenzione e consapevolezza alle sensazioni, emozioni e pensieri che emergono di volta in volta quando incontriamo determinati stimoli o sfide ambientali
- nutrire una maggior fiducia nelle nostre risorse e potenzialità
- stimolare la neuroplasticità del cervello e produrre integrazione neuronale grazie al potenziamento o alla produzione di nuove connessioni sinaptiche di cui beneficia la nostra relazione con noi stessi e con il mondo esterno